Ricomporre la memoria. Un progetto per il museo di Ustica, tra Arte, Storia, Letteratura
Torna al postIl progetto nasce come corso integrativo rivolto agli studenti di cinque scuole superiori bolognesi (Licei Galvani, Minghetti, Sabin, Istituti Rosa Luxemburg e Aldrovandi Rubbiani), con il coinvolgimento delle cinque scuole e di agenzie educative come il MaMbo, la biblioteca Cabral, l’associazione Mappe Urbane.
Profondamente colpiti dalla peculiarità del Museo per la memoria di Ustica che si trova a Bologna in via Saliceto, esempio di incontro tra la testimonianza storica e la trasfigurazione artistica operata da Boltanski, convinti del fortissimo valore formativo del museo nei confronti degli adolescenti, alcuni docenti e operatori culturali hanno costituito un gruppo di lavoro che si è via via allargato, con l’intento di rendere la visita al Museo una occasione esperienziale.
Si è operato per condurre gli studenti a una riflessione sul proprio destino e sulla presenza del frammento nella storia del novecento e nella vita personale, mettendo in pratica tre principi ritenuti essenziali:
1) la condivisione dell’esperienza tra studenti di scuole, provenienze, vite diverse;
2) l’esercizio della memoria, sia storica che personale, nella costruzione della propria identità;
3) la metodologia laboratoriale che fa tesoro della scoperta, della rielaborazione, della riflessione collettiva e la restituisce in una forma che sia condivisibile.
Il progetto è accolto dall’Associazione delle vittime della strage di Ustica nella persona di Daria Bonfietti e di Andrea Benetti, in quanto ne viene riconosciuta la valenza formativa, che approfondisce l’approccio prodotto dalla sola visita guidata al museo (attività portata avanti regolarmente dal dipartimento educativo del MAMbo) e tende a trasformare la conoscenza storica e politica di un tragico evento in una costruzione condivisa di identità. Il 2010 è tra l’altro il trentesimo anniversario della strage.
Dopo una fase costituita da 8 incontri (prima visita; laboratori di filosofia, scrittura creativa, poesia migrante, storia, scienze sociali, arte contemporanea), che ha prodotto molto materiale scritto, installazioni, costruzione di “oggetti della memoria”, si è voluto dar voce di “testimone” a quanto raccolto, e dopo un breve apprentissage teatrale è avvenuta una “restituzione performativa” alla città in due giornate: il racconto polifonico dell’evento all’interno del museo da parte di alcuni studenti, e alcune riflessioni sull’essere loro stessi memoria, “malgrado tutto”, perché “bisogna che la memoria sia una forza e non un fardello”.
Ideazione: Stefania Aluigi (Progettazione Culturale, Comune di Bologna)
Progettazione: Magda Indiveri (liceo Galvani, Bologna); Veronica Ceruti e Silvia Spadoni (dipartimento educativo Museo MAMbo),Con il coinvolgimento dei docenti Renzo Ricchi (Liceo Minghetti, Bologna); Paolo Bernardi (Ist. Luxemburg, Bologna); Mirka Buttazzi (Liceo Sabin, Bologna); Patrizia Righi (Ist. Aldrovandi Rubbiani, Bologna); Daria Bonfietti e Andrea Benetti (Associazione Vittime Strage di Ustica); Elena Tripodi (Biblioteca Cabral)
Coordinamento registico: Bruno Stori (Teatro delle Briciole)
Documentazione filmata: Daniele Campagnoli
Referente per l’organizzazione: Magda Indiveri, Liceo Galvani Bologna (capofila nell’accordo di rete tra le scuole)
Finanziamento: Regione Emilia Romagna; MaMbo; Mappe Urbane
maggio 29th, 2012 at 17:52
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