Si andava alla Casa del Popolo (1950-1970)
venerdì, marzo 30th, 2012Audio clip: Adobe Flash Player (version 9 or above) is required to play this audio clip. Download the latest version here. You also need to have JavaScript enabled in your browser.
Si andava alla Casa del Popolo. C’erano ancora degli altri bar di passaggio, però io andavo lì, perché lì trovavi gli amici, far delle chiacchiere, scherzare, discussioni. I divertimenti erano quelli lì. Per esempio, naturalmente, le parrocchie anche loro si erano attrezzate, non avevano il bar però dove c’erano i luoghi delle parrocchie avevi i biliardini, le bibite, eccetera. Quindi tra … sì lo dico a mò di battuta, però, tra un rosario e l’altro insomma, c’era possibilità di divertirti, lo dico insomma, nel senso buono del termine. Che poi anche lì nascevano i primi amori. Per quelli che andavano alla Casa del Popolo c’era il bar sempre aperto la sera fino alle undici, undici e mezza. Per il divertimento c’era, in questa zona, c’era la sala da ballo la “Sirenella”, quella sopra, che adesso poi han smesso. C’era qualche cinema, d’estate c’era il cinema all’aperto qui dove c’è la Casa del Popolo, dove adesso giocano a … dove c’è il tendone, lì c’era un cinema all’aperto che si chiamava “Felsineo”, che noi cinnazzi andavamo a far le maschere, cioè a strappare i biglietti perché il partito faceva i turni: “domani tocca a te”, discussione finita. C’era qualche cinema: c’era il “Perla” giù dal ponte di S. Donato, c’era il “Vittoria” giù dal ponte di via Libia, via Bentivogli, c’era il cinema “Vittoria”, poi c’erano i parrocchiali, però non mi ricordo, no qui non c’erano … e questi insomma erano i divertimenti. Noi alla sera ci si trovava lì naturalmente, alla Casa del Popolo, poi man mano che crescevi incominciavi ad andare a ballare, motorini prima fase, poi le prime macchine, le 500. E alla sera, ad esempio alla Sirenella che ballavano alla sera, c’era l’obbligo della cravatta. Sì dentro le Case del Popolo, roba da matti, ma proprio, per dirvi, la mentalità. Però i divertimenti eran questi qui. Il divertimento era giocare a biliardino, far le furbate perché i soldi erano pochi. Io mi ricordo che avevo duecentocinquanta lire di paghetta la settimana: duecento lire/centocinquanta lire ci voleva a andare al cinema, cinquanta lire per una partita a biliardino che naturalmente era il nostro divertimento. Poi lì a biliardino si inventavano tutte le buche perché tu così potevi … questo era il quadro della situazione: quindi bisognava scherzare, inventare, insomma le cose da poterti divertire. Donne poche, perché allora naturalmente i costumi, i costumi eran diversi, perché te davi l’appuntamento, se ti incontravi con una a ballare ti davi l’appuntamento al sabato, se la sorella o la mamma la portava a ballare.
A: Dopo, se era con la mamma, si chiedeva il permesso alla mamma per ballare con lei?
G: No però se, casomai, si spegnevano le luci le madri andavano subito là!