blu – via della Liberazione
lunedì, maggio 24th, 2010Descrizione:
capannone industriale
graffito non esistente
Descrizione:
capannone industriale
graffito non esistente
Descrizione:
Edificio di propretà dell’Università di Bologna
Graffito non esistente
Descrizione:
Opera del 2005, Edificio Occupato dal Collettivo Crash. Dal 2009 nello stabile di via Avesella 2 vivono 15 famiglie. Le abitazioni ristrutturate dal comune dopo che nel 2005 una occupazione dei precari del “Laboratorio Crash” ne denunciò lo stato di abbandono a fronte di un progetto approvato e finanziato già nel 1997.
Racconti di strada:
Durante la presentazione alla stampa anche l’assessore Zamboni non ha potuto fare a meno di sottolineare come l’occupazione svolta anni prima abbia di fatto velocizzato l’inizio dei lavori e concluso la diatriba che durava ormai da anni. “Il merito di Crash, in questo caso, è quello di aver denunciato lo “scandalo” – dichiara Zamboni – di un edificio con progetto approvato e soldi disponibili, ma senza alcun lavoro in essere”. In quei giorni, infatti, i precari e le precarie che occuparono lo stabile vuoto e abbandonato trovarono un accordo con l’Assessore ai Lavori Pubblici. Che prevedeva l’abbandono dell’occupazione in caso di immediato spostamento della centralina elettrica dell’Atc. Per la quale fu accertata la nocività di inquinamento elettromagnetico, e per la quale furono raccolte centinaia di firme in tutto il quartiere. Ed infine l’accordo prevedeva la totale ristrutturazione dello stabile per l’assegnazione degli appartamenti all’interno delle liste Erp.
Graffito cancellato
Descrizione:
Opera del 2008, ancora esistente, Edificio dell’ex centro sociale occupato dal “Laboratorio Crash”. L’edificio è stato sgomberato da piu’ di un anno e ad oggi è ancora inutilizzato.
Racconti di strada:
Una persona al bar nella vicinanza della palazzina: “Lo vedo tutti i giorni è come avere un quadro lì, oramai mi ci sono abituato!”
Ancora esistente
Racconti di strada:
Quando andavo a lezione in centro passavo sempre qui davanti e mi fermavo a guardare i disegni. Mi ricordo che c’era una pecora con un uomo dentro che faceva impressione. Non mi piace molto il macabro però questi graffiti erano ironici, sembravano le illustrazioni di un fumetto dell’orrore. Peccato che adesso demoliscano tutto. Spero che qualcuno abbia fatto delle fotografie e che un giorno possa andare a riguardarmi i disegni, credo che fossero tra i più grandi di Bologna.
Sara, ex studentessa residente in zona
Graffito in parte esistente
Gli edifici appartenevano al CRASH (Centro Sociale occupato ed autogestito), ora in demolizione per la costruzione di una palazzina.